Basilica di Santa Sofia, nata come chiesa, poi trasformata in moschea, oggi museo Ayasofia, é indubbiamente uno dei più splendidi monumenti di tutti i tempi. Nei secoli successivi nessun’altra costruzione fu in grado di superare questa opera architettonica maestosa.
La chiesa costruita nel 6. secolo, nel 1453 fu trasformata in moschea da parte degli ottomani e dal 1934 un museo visitabile tutti i giorni escluso il lunedì.
Santa Sofia, dall’anno 537 fino alla conquista di Constantinopoli, per 916 anni funzionò come una chiesa e dopo la conquista fino al 1934, perr 481 anni funzionò come moschea. Per poter portare alla luce i mosaici (ricoperti d’intonaco) fu realizzato un grande restauro con l’ordine di Ataturk (fondatore della Repubblica Turca) e fu aperto al pubblico nel 1935 come un museo.
Santa Sofia, l’unica esemplare dell’arte bizantina, si considera la sintesi delle caratteristiche dell’architettura d’occidente e d’oriente.
Cattedrale di San Giorgio Megalomartire e Trionfatore (Chiesa Patriarcale): La chiesa é la quinta in ordine di succesione ad ospitare il Patriarcato ecumenico a partire dal XV secolo. La chiesa che era parte di un monastero ortodosso, nell’anno 1600 fu elevata a cattedrale dal patriarca di Costantinopoli Matteo II. Dietro la chiesa ci sono gli edifici ammistrativi e la biblioteca del Patriarcato di Costantinopoli.
La chiesa fu modificata piú volte nel corso degli anni nel 1614 e nel 1738. La chiesa fu danneggiata nel 1942 da un incendio e fu restaurata completamente nel 1991. Le relique piú preziose furono salvate dalle fiamme.
La chiesa patriarcale é una pianta basilica a tre navate, suddivisa in nartece. Nel nartece si trovano le icone di San Giorgio e del Profeta Elia.
Nella navata centrale si trova sopraelevato il trono del Patriarca. Un’iscrizione sul frontone permette di datare il trono al 1576. Alto quattro metri, é costruito in noce con decorazione in avorio e madreperla.
L’iconastasi settecentesca che combina elementi dell’arte bisantina e rinascimentale, barocca e otomana, separa il piedicroce dal presbiterio.
Nella chiesa si trovano tre importanti icone: Le icone musive della Beatissima Vergine, raffigurano la Madre di Dio con il Bambino.
Come le icone, cosí anché le Reliquie dei tre Santi Vescovi occupano una posizione centrale nel culto della chiesa: I tre Gerarchi-Basilio il Grande, Giovanni Crisostomo e Gregorio il Teologo sono i massimi teologi della Chiesa dei primi secoli. Nel novembre del 2004 le reliquie dei tre Santi Vescovi furono restituite dal Papa Giovanni Paolo II. al Patriarcato ecumenico. Le reliquie erano state portate da Costantinopoli a Roma dopo la IV Crociata. Oggi sono custodite nella parte sinistra della Chiesa.
Nella navata destra della chiesa si trovano le reliquie delle tre sante donne illustri le quali sono le reliquie della Megalomatire Eufemia, l’imperatirce Teofano e il corpo di Santa Salomonia, madre dei sette Maccabei.
La Colonna della Flagellazione: A breve distanza dalle reliquie delle Sante Donne, si trova il frammento della colonna alla quale Cristo fu legato e subí la flagellazione. Questa colonna fu trasportata a Costantinopoli da San’Elena dopo una visita alla Terra Santa nel IV secolo.
Oggi la Chiesa di San Giorgio ha un ruolo sprituale come centro del Patriarcato Ecumenico e considerata come meta di pellegrinagio per i cristiani ortodossi.
Dei primi tempi della Chiesa di San Salvatore in Chora dedicata a Gesù Cristo non abbiamo delle informazioni precise. La parola “Khora”, nell’antico greco significa fuori le mura-in campagna e per questo motivo si ammette che in questo luogo fin dai primi tempi esisteva un complesso di culto.
La chiesa attuale fatta costruire da Maria Ducaina, la suocera dell’imperatore Alessio Comneno nel XI. secolo, fu restaurata e allargata nel XII. secolo da parte di Isacco Comneno e nel XIV. secolo Teodoro Metochite aggiunse ad essa l’esonartece e cappella funebre.
Dopo la conquista di Constantinopoli da parte degli ottomani, fu trasformata in moschea nel 1511, fu aggiunto un minareto e nel 1765 i suoi mosaici furono ricoperti d’intonaco. Nel 1948 fu trasformato in museo ed i suoi mosaici e affreschi furono ripuliti dall’Istituto Americano di Studi Bizantini.
Nel museo di Chora (Kariye) oggi ci sono i mosaici più spledidi del periodo bizantino che meritano di essere ammirati.
Chiesa di Santa Irene, la seconda più grande chiesa bizantina dopo Santa Sofia, fu costruita per la prima volta nel 4. secolo sul posto di un antico tempio dedicato ad Afrodite. Prese il suo aspetto attuale con il restauro fatto durante il regno dell’Imperatore Giustiniano nel 532. Qui si tenne il 2. concilio ecumenico nel 381.
Dopo la conquista della città, la chiesa non fu trasformata in moschea dagli ottomani e fu utulizzata come l’arsenale. Oggi é un museo che si può visitare con permesso speciale. Negli ultimi anni viene utulizzata per i concerti classici, perché ha un’ottima acustica.
Monastero di Pantocratore, fu fatta costruire nel XII. sec. dall’imperatore Giovanni Comneno e da sua moglie Irene. Il suo architetto é il famoso Niceforo. La chiesa é composta da tre cappelle, un’ospizio, una biblioteca, tre cisterne e una casa di cura. I mosaici colorati dei pavimenti e i resti delle vetrate sono gli esemplari arrivati fino ai nostri giorni, e testimoniano il suo periodo di splendore.
La muratura é stata costruita con la tecnica del mattone incassato. La chiesa settentrionale e quella meridionale hanno una cupola con pianta a croce inscritta. La chiesa meridionale é la piú grande. Nel lato est ha un esonartece. L’edificio ha due cupole, una sopra la naos e l’altra sopra il matroneo del nartece.
Nella cappella funeraria che si trova in mezzo furono sepolti l’imperatore Giovanni Comneno, sua moglie Irene, Berta di Sulzbach, sposa di Corrado III e l’imperatore Giovanni V Paleologo.
Dopo la caduta di Costantinopoli, l’edificio fu trasformato in moschea e il monastero fu convertito in una scuola coranica. Gli Ottomani lo chiamarono Moschea Zeyrek in onore di un maestro che insegnó qui. La struttura é attiva come moschea per i fedeli musulmani. É aperta ogni giorno per i visitatori che vengono a scoprire questo testimone del passato.
Chiesa di Theotokos Pammacaristos (Beata Madre di Dio); la chiesa fu fatta costruire nel XII. sec. dalla moglie dell’imperatore Giovanni Comneno. Nel XIV. sec. fu aggiunta ad essa una piccola cappella funeraria. Il suo paraklesion é una delle piú famose chiese bisantine rimaste di Istanbul. É uno dei piú importanti esempi dell’architettura di Costantinopoli, conserva ancora la maggiorparte dei mosaici bisantini dopo Santa Sofia e San Salvatore in Chora.
La chiesa fu convertita in moschea dopo la caduta di Costantinopoli e per commerare la conquista Georgia e Azerbaigian fu chiamata Moschea di Fethiye (Moschea di Conquista).
Oggi una parte della chiesa viene utlizzata ancora come moschea e una parte come museo. La Chiesa di Theotokos Pammacaristos é una costruzione di bellissimi e ricchissimi mosici bisantini oltre a San Salvatore in Chora. Dopo la caduta di Costantinopoli, la sede del patriarcato fu trasferito nella chiesa di Pammacaristos. Oggi é visitabile sia come moschea che come un museo.
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